La maestosa natura fa da sfondo all’amicizia tra una volpe una bambina dai capelli rossi, interpretata da l’enfant prodige Bertille Noël-Bruneau che riesce a penetrare nel cuore.

Il rapporto tra uomo animale è fatto di sguardi, di silenzi intensi, per potersi studiare e avvicinare maggiormente ma anche sui limiti che intercorrono tra i due. E’ cosi’ che Luc Jacquet, dopo averci emozionato mostrandoci dei pinguini tenerissimi in una marcia da Oscar (La marcia dei pinguini, 2005), racconta una favola in maniera tradizionale. Partendo da Il piccolo principe, Jacquet cerca di raccontare una fiaba dolce con un chiaro scopo pedagogico.
Oltre l’amore per la natura che trasmette questa pellicola , è il modo in cui lo fa che colpisce: il film suggerisce la contemplazione, lenta e posata, dei ritmi della foresta e della vita degli animali ripresa rispettando i tempi che la natura stessa porta con sé. La fase delle riprese infatti, è stata lunga e piena di attenzioni. Luc Jacquet ha voluto girare l’intero film utilizzando solo la luce naturale dei fantastici paesaggi in cui è stata ambientata la favola, evitando qualsiasi tipo di manipolazione tecnica.

Il tempo naturale, il dialogo con la natura, il raccoglimento, la solitudine: temi controcorrente rispetto alla velocità e alla frenesia dei nostri tempi, eppure egregiamente trattati dall’abile occhio del regista.
E proprio la cura per il ritmo del film conquista i cuori di tutte le famiglie, centrando l’intento di Jacquet: costruire un film destinato a tutti, grandi e piccini. La materna voce narrante italiana è affidata ad Ambra Angiolini, che tra un silenzio e l’altro riesce, con dolcezza, a completare quello che manca nel film. …). L’’occhio del regista diventa spietato e non risparmia i piu’ piccoli , mettendoli di fronte ad una verità nuda e cruda: amare è sinonimo di possessione. La fotografia conquista nel cuore, paesaggi mozzafiato ed animali buffi scorrono sulla pellicola con eleganza. Chissà a quanto ammonta il compenso ricevuto dalle bravissime e bellissime volpi, interpreti di loro stesse.