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La locandina
"Il Caimano"    di Silvia Spazzafumo
Presentato da Nanni Moretti a Torino - 28 Marzo 2006
Scorrono i titoli di coda mentre le quattrocentocinquanta persone che riempiono il Cinema Massimo sotto la Mole Antonelliana applaudono restando come incollate alle poltroncine. Alcuni, gli "irriducibili" rimasti ad aspettar fuori per 112 minuti, dopo aver tristemente constatato che i biglietti erano esauriti già dal primo pomeriggio, si aggiungono a fine spettacolo perché proprio non vogliono rinunciare all'opportunità di vedere, ma soprattutto ascoltare le parole di Nanni Moretti in giro per poche date in Italia per la presentazione de "Il Caimano". Si accendono le luci in sala ed il regista appena uscito dallo schermo rientra in platea assieme all'attrice Jasmine Trinca.
L'ultimo film di Nanni Moretti prende il titolo dallo pseudonimo affibbiato a Berlusconi in un celebre articolo apparso su "La Repubblica" dell'11 Aprile 2004, firmato dal giurista Franco Cordero. A chi definisce "Il Caimano", uno dei pochi film dalla "recensione preventiva", come "l'ennesimo film su Berlusconi", Nanni Moretti risponde impulsivamente con una domanda: "ma quale ennesimo film?" (stando agli unici due documentari, "Viva Zapatero" di Sabina Guzzanti e "Quando c'era Silvio" di Enrico Deaglio prodotti in Italia), tenendo a precisare che in esso si intrecciano diversi piani e più livelli di lettura. In primo luogo "Il Caimano" vuole essere un omaggio al cinema, ma non solo, è anche l'emozionante crisi d'amore di Bruno Bonomo e sua moglie Paola, ma non solo, è la storia dell' "Italietta" degli ultimi anni, ma non solo, è la storia di Silvio Berlusconi mostrata per ciò che è realmente, restituendo limpidezza allo sguardo sul nostro paese.
Moretti dichiara di essere profondamente affezionato al personaggio straordinariamente interpretato da Silvio Orlando, non tanto perché si tratta di un regista di film di serie B dai titoli improbabili e divertenti (tra gli altri: "Mocassini Assassini", "Maciste contro Freud", "Violenza a Cosenza"), quanto per la passione che il protagonista, "l'uomo-cinema" Bruno Bonomo, nutre verso il cinema. In seguito alla proiezione di "Cataratte", film di scarso successo prodotto dieci anni prima, Bruno Bonomo, si trova in mano, quasi per caso, la sceneggiatura de "Il Caimano" scritta dall'aspirante regista Teresa (Jasmine Trinca). Il suo desiderio di girare un nuovo film è talmente forte che, dando alla sceneggiatura una superficiale e parziale "lettura trasversale", pressoché disinteressato alla trama, decide di produrre il film prima ancora di essersi reso conto del fatto che "Il Caimano" è su Silvio Berlusconi. Nonostante il casuale e distratto incontro con il film, inizialmente scambiato per un poliziesco, Bruno Bonomo sentirà crescere l'esigenza di girare anche soltanto una scena de "Il Caimano", a causa delle numerose difficoltà incontrate nel corso della sua realizzazione: dai diversi rifiuti di finanziamento fino al volta faccia dell'attore protagonista Marco Pulci, abilmente impersonato da Michele Placido. Ma le difficoltà nella vita di Bonomo si ampliano con la separazione dalla moglie Paola (Margherita Buy) faticosamente rivelata ai due figli. Sullo sfondo la nostra "Italietta…a metà tra orrore e folklore…che quando sembra aver toccato il fondo continua ancora a scavare", così definita dal produttore polacco Sturovski (Jerzi Sthur), il solo disposto a sovvenzionare "Il Caimano", e la storia italiana, unica al mondo, dell'imprenditore, contemporaneamente Presidente del Consiglio, Silvio Berlusconi di cui si "citano" due filmati di repertorio. Nel primo si assiste al Berlusconi-Imputato di fronte al Tribunale di Milano intento a spiegare dettagliatamente il modo in cui ha potuto evitare "sgradevoli" ripetizioni nei regali alle mogli di "colleghi politici", successivamente appare il Berlusconi-sarcastico che senza freni si lascia scappare la purtroppo celebre "battuta sul kapò" rivolta al deputato tedesco Martin Shultz, accolta con ampio sbalordimento dal Parlamento Europeo.
Compiaciuto per il ricorrere dell'aggettivo "potente" frequentemente riferito al suo ultimo film, Nanni Moretti si manifesta soddisfatto anche per l'effetto sul pubblico degli ultimi minuti "spiazzanti" in cui lo stesso regista veste i panni del Presidente del Consiglio in un violento dialogo con Ilda Boccassini (Anna Bonaiuto). In uscita dal Palazzo di Giustizia il Moretti-attore ripete le parole già pronunciate dal vero Berlusconi nel suo "proclama alla Magistratura" e alle sue spalle, in seguito alla sentenza che lo condanna a sette anni, si scatena una violenta "rivolta".
Un finale pessimista dunque? Ma allora Berlusconi esce davvero vincitore? No, più precisamente "il finale ha a che fare con la nostra realtà…le macerie con cui dovremo fare i conti per tanti anni.", e poi Berlusconi ha fallito visto che non ha raggiunto il suo scopo principale: quello di "conquistare, sedurre e comprare tutti", conclude Nanni Moretti.

(articolo pubblicato il 05/04/2006)