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La locandina
Il Codice da Vinci: chi ha paura di Monna Lisa?   di Valentina Capuano
L'avvertenza prima della proiezione: attenzione alla storia o gossip storico?
A circa tre anni dalla pubblicazione del tanto discusso best-seller dello scrittore americano Dan Brown - accusato ripetutamente di plagio- arriva la versione cinematografica del Codice da Vinci, che come previsto è già record d'incassi in appena due settimane. Il film, diretto dal premio oscar Ron Award ("A beautiful mind") ha fatto discutere prima ancora di arrivare nelle sale per aver definito l'Opus Dei una "setta ultraconservatrice" solita operare il lavaggio del cervello e soprattutto aver ipotizzato una rivoluzionaria quanto fantasiosa tesi che trarrebbe fondamento nei vangeli apocrifi, secondo la quale Gesù non sarebbe morto sulla croce ma sarebbe fuggito nel sud della Francia con sua moglie, Maria Maddalena dando vita alla dinastia dei Merovingi e destinata a regnare in Europa protetta da una setta segreta, il Priorato di Sion, perennemente in guerra con la Chiesa cattolica per riportare i Merovingi (e quindi i discendenti di Cristo) alla guida d'Europa. Questa suggestiva tesi, che in realtà era stata alla base di numerosi saggi pubblicati antecedentemente al libro di Dan Brown, ha ottenuto tanto clamore solo col libro di quest'ultimo, accendendo le polemiche da parte della Chiesa, ostile al punto da suggerire di avvertire il pubblico, prima della proiezione, del film che la trama è esclusivo frutto della fantasia degli autori del libro. E' evidente che non solo è ridicolo che la proiezione di un film sia anticipata da una simile avvertenza ma anche che in nessun thriller (e di thriller trattasi) o film d'avventura ciò accade, tanto più che nella prefazione del libro l'autore sottolinea testualmente: "Questo libro è un'opera di fantasia. Personaggi e luoghi citati sono invenzione dell'autore ed hanno lo scopo di conferire veridicità alla narrazione. Qualsiasi analogia con fatti luoghi e personaggi ivi o defunti è assolutamente casuale", salvo poi specificare nelle pagine successive che "tutte le descrizioni di opere d'arte o architettoniche, di documenti e rituali segreti contenute in questo romanzo rispecchiano la realtà".
(articolo pubblicato il 05/07/2006)