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La locandina
Il Codice da Vinci: chi ha paura di Monna Lisa?   di Valentina Capuano
La scelta dei protagonisti, positiva ma non in assoluto
Il protagonista, Robert Langdom, asserisce che se anche Gesù fosse stato sposato, ciò non avrebbe inficiato la sua grandezza in quanto profeta e che comunque è insita nella natura dell'uomo un'insopprimibile esigenza di spiritualità. Quanto al femminino sacro vi sono riferimenti appena dello stesso (il rievocare di Tebing del fenomeno della caccia alle streghe che avrebbe determinato l'uccisione di cinque milioni di donne) ed al ruolo della donna, che comunque siano andate le cose, è sempre stato mortificato ad appannaggio di un mondo declinato al maschile (dagli uomini di culto alle gerarchie militari, eccetera), laddove nei culti pagani precristiani erano oggetto di adorazione divinità femminili. Molto convincente il personaggio di Langdom, interpretato magistralmente da Tom Hanks sufficientemente intellettuale ed ironico per il ruolo del professore di simbologia e del resto già precedentemente diretto dallo stesso Haward in altri film: "Apollo 13 " e "Splash".
Forse l'unica pecca la scelta dell'attrice interprete del personaggio di Sophie (Audrey Tautou" il favoloso mondo di Amelie"), che appare eccessivamente bamboleggiante e stucchevole rispetto alla descrizione del libro, oltre che dotata di scarsa presenza scenica per aver la pretesa di somigliare addirittura all'ultima discendente di Cristo!

(articolo pubblicato il 02/06/2006)