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Torino capitale del libro   © twbc.it
Bookstock/Woodstock al PalaIsozaki   di Silvia Spazzafumo
Sabato 22 Aprile: si apre l'anno che vedrà Torino capitale mondiale del libro accanto a Roma
Sono quasi le 8:00 di domenica 23 aprile, quando si saluta il PalaIsozaki lasciandosi alle spalle una notte insonne eppure costellata di sogni fatti di poesia, di musica, di letteratura. Quattromila gli spettatori accorsi dodici ore prima per l'apertura del Bookstock, prologo dell'anno che vedrà Torino capitale mondiale del libro 2006-2007 insieme a Roma.
Le numerose sorprese proposte dal rave culturale iniziano attorno alle ore 20:00 di sabato quando gli spettatori, varcati i cancelli del Palasport Olimpico, trovano in platea la moquette che, attrezzata di soffici cuscini e plaid per tutti, fungerà ben presto da immenso letto pronto ad accogliere una miriade di persone le quali, ipnotizzate dall'ammaliante "lettura ad alta voce", potranno trascorrere più comodamente la lunga nottata. Anche il palco è singolare per il suo trasformarsi in schermo, riflesso assieme all'intero pubblico sulla parete a specchio sovrastante, su cui proiettare immagini al ritmo delle parole pronunciate, sussurrate, cantate, recitate, gridate ed ascoltate. Grazie alla regia di Gabriele Vacis e Roberto Marasco, la scena del PalaIsozaki vede alternarsi diversi stili, ritmi e generi che riescono a coinvolgere e a mantenere sveglio, anche nelle ore in cui è più difficile destare l'attenzione, un pubblico quanto mai eterogeneo, distante dai "soliti noti". Subito dopo i discorsi istituzionali e lo start ufficiale al Bookstock, il Sindaco Sergio Chiamparino manifesta la piena soddisfazione per lo spettacolo che gli si profila davanti: una fotografia di gruppo, un'immagine straordinaria che tutti, a Torino e in Italia, vorremmo avere l'opportunità di immortalare più spesso. "Tutti uniti dalla cultura".
Nell'atmosfera carica di entusiasmo tuttavia estremamente intima, spetta ad Alessandro Baricco l'ouverture alle letture. Il pubblico segue incantato le parole asciutte ed essenziali di alcuni episodi de "La paga del sabato" di Beppe Fenoglio, tra le quali si inseriscono le inebrianti considerazioni di Baricco sull'idea di velocità, allora inesistente negli scritti di altri autori italiani, resa in maniera tale che in alcuni passi sembrerebbe di assistere ad un vero e proprio set cinematografico.
A seguire si danno il cambio sul palco numerosi artisti tra scrittori, poeti, giornalisti, musicisti, cantautori, attori per dare vita a dodici ore di cultura non stop. Tra gli altri, Luciana Littizzetto interpreta "Cappuccetto Rosso" successivamente alla lettura della stessa fiaba per voce di una ventina di bambini delle elementari, accompagnati dal pianoforte di Ludovico Einaudi.
Michele Serra, al fianco di Gianmaria Testa, fa riflettere sull'impossibilità di raccontare la morte di 100.000 persone bruciate nella Dresda colpita dal bombardamento al fosforo anglo-americano, presentando frammenti di "Mattatoio 5", di Kurt Vonnegut. Alessandro Bergonzoni contrappone ai suoi brani comico-surreali un testo duro, tratto da "Gli Schwartz" di Matthew Scharpe. Moni Ovadia legge Kafka sulle note di Carlo Boccadoro, seguito dalla rivisitazione di Jack London ad opera di Marco Paolini.
E ancora, quasi senza sosta se non per la pausa alle macchinette del caffè, si ascoltano i Vangeli Apocrifi secondo Natalino Balasso, Gianni Brera presentato da Massimo Gramellini, le interpretazioni di Anna Bonaiuto e Licia Maglietta, Gabriella Germani e gli "Esercizi di stile" di Queneau, RadioDervish e Beppe Battiston e ancora tanti altri artisti-incantatori.
Infine, poco prima dell'alba, a conclusione della Woodstock di parole e musica, fa ingresso sul palco, ormai illuminato dalla luce del giorno, Vinicio Capossela a cui, dice, è capitata la fortuna del gran finale e con esso l'opportunità di "cogliere in anticipo il mattino". Oltre alla lettura di poche righe de "I Malavoglia" e di alcuni frammenti del suo "Non si muore tutte le mattine" dedica ad un pubblico raccolto, non ancora stanco di ascoltare, diversi brani tratti dall'ultimo disco osannato perfino dalla critica. E' sulle note di "Ovunque Proteggi" che si conclude una notte indimenticabile, ricca di cultura ed emozioni che, anche solo ad immaginarla o sognarla, difficilmente sarebbe stata altrettanto magica.

(articolo pubblicato il 02/05/2006)