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Marco Travaglio © Riccardo Mazzoni
Una voce lontana dalla televisione ci propone il suo nuovo lavoro
Le mille balle blu   di Elena Lucarelli
Il 23 marzo Travaglio ha presentato il suo ultimo lavoro presso la libreria Mondadori di via Piave
Per tutti coloro che cercano informazione solo nella televisione, per tutti coloro con la memoria corta e per i distratti è uscito il libro di Gomez e Travaglio: "Le mille balle blu".
Le mille balle sono quelle di Silvio Berlusconi, qui raccolte e laddove non vengano smentite da frasi o azioni successive, ci pensano i due scrittori a fornire una contro-spiegazione dettagliata.
Nella società moderna il bene primario è l'informazione. Informazione che spesso viene rivisitata, ritagliata, ripensata, per adattarla a un determinato scopo. Il mezzo principale di trasmissione è per la maggior parte della popolazione la televisione. Paradossalmente, proprio coloro che guardano a questo come unico mezzo per essere "collegati" col resto del mondo, sono le maggiori vittime di disinformazione. Questo problema è comune a diversi ambiti, non solo a quello politico, anche a materie più frivole come il gossip. Quante volte un personaggio pubblico è stato preso di mira dai media e distrutto? L'uscita di questo libro, oltre alle riflessioni strettamente contenutistiche, deve far pensare al motivo per cui qualcuno ha sentito la necessità di scrivere qualcosa del genere. Perché Gomez e Travaglio hanno sentito il bisogno di ricordare alla gente la non veridicità di molte affermazioni di un personaggio politico di tale rilievo? Quanto è grande il potere della televisione? quanto il bombardamento di informazioni cui siamo sottoposti ogni giorno ci informa sul serio? Affermazioni come "alla Rai non sposterò mai una pianta", "i pool giudiziari sembrano la banda della uno bianca", varie papere linguistiche che fanno più sorridere che altro (tipo chiamare Marsala Marsiglia, portare a Bush le Salutation del Presidente della Repubblica o elogiare la bandiera "Stars and Strips… come scordare le famose spogliarelliste della bandiera americana...), vengono dimenticate, dopo una settimana, nel caso in cui riescano ad arrivare alla gente. Magari rimpiazzate dai nomi degli ultimi nominati del Grande Fratello.
Il potere della televisione è immenso. È lei che ci suggerisce subdolamente cosa pensare, attraverso l'opera di persone che questo potere lo capiscono e lo sfruttano al massimo. Un esempio pratico? La pubblicità, che piove copiosa su film, tg, documentari, cartoni animati....
Questo libro è una voce fuori dal coro che bisogna imparare ad ascoltare e non solo per quello che dice, ma perché è un modo per allenarsi ad essere meno passivi, a cercare qualcosa in più, al di là di quello che la scatola nera fa vedere quotidianamente.

Commento raccolto da Elena Lucarelli

  Una domanda a Marco Travaglio


(articolo pubblicato il 11/04/2006)