My fair lady al Sistina accompagna il pubblico in un racconto ancora interessante. La riduzione proposta dal regista Massimo Romeo Piparo racconta i fatti derivanti dal Pigmalione di George Bernard Shaw, adattandolo ad alcuni luoghi comuni italiani.
Con semplicità la storia elegante, ma al contempo stesso critica di una società edoardiana che non aveva dimenticato la morale del regno della regina Vittoria, scorre dall’incontro dell’esperto di fonetica dottor Higgins (Luca Ward) con Mrs. Doolittle (Vittoria Belvedere) fino alla loro riconciliazione, preludio ad un probabile matrimonio. Pertanto, lo spettacolo in scena fino al 6 Gennaio usa il finale dolce del musical di Broadway sceneggiato da Alan Lerner a dispetto di quello più amaro e realistico di Shaw.
Vittoria Belvedere esegue la sua parte senza aggiungere nulla in più, Luca Ward sfrutta magnificamente le sue doti di doppiatore per dare rotondità e tridimensionalità al suo personaggio del dottor Higgins, Enrico Baroni nel ruolo del colonnello Pickering fornisce un’interpretazione solida, spettacolare il corpo di ballo e coro: un apporto fondamentale per l’equilibrio della storia, con capacità canore di altissimo livelloe una coreografia, curata da Roberto Croce, molto elegante.