Un ricco imprenditore di una casa farmaceutica oramai molto anziano vuole prima della sua morte finanziare un impresa che lo renda indimenticabile vorrebbe costruire un ponte ma viene indirizzato invece a realizzare un film che lo dovrebbe consegnare alla storia in maniera moderna.
Per l’impresa si affida ad una regista che è considerata geniale per la sua regia fuori dagli schemi.

La famosa regista Lola Cuevas (Penelope Cruz) accetta l’impegno solo se può lavorare seguendo la sua ispirazione e scegliendo gli attori protagonisti.  L’anticonformista regista sceglie due attori famosi ma profondamente diversi: Félix Rivero (Antonio Banderas), un divo Hollywoodiano affascinante e pluripremiato, e Iván Torres (Oscar Martínez), talentoso attore teatrale legato al cinema non commerciale. Questa scelta vede le personalità così diverse dei due divi entrare subito in competizione.
Tutto il film è incentrato su questa rivalità e il copione ne enfatizza i toni visto che devono interpretare i ruoli di due fratelli conflittuali la regista abilmente li stuzzica, li placa e li doma ponendosi come donna al centro come ago di bilancia.  

E così esce una pellicola tragicomica e dinamica: espone aspetti che non vengono generalmente espressi del vivere quotidiano di attori e registi senza un riferimento specifico. S’intravede il lato privato di persone dello spettacolo che spesso non s’immagina: le paure, le manie, le stravaganze, i pensieri, le fobie. Del resto i personaggi del mondo dello spettacolo che costantemente appaiono mostrano il lato pubblico o ciò che vogliono pubblicamente mostrare ma l’altro lato spesso ci sfugge. Le belle interpretazioni di questi tre grandi attori aprono lo spiraglio oltre quel immagine patinata spesso offerta e lo fanno in maniera irriverente, allegra che alleggerisce argomenti che spesso potrebbero rendere cupo e pesante lo scorrimento del film.

Lo spettatore si trova a ridere e anche a riflettere su quanto nella realtà la finzione rende difficilmente scollabile il vero confine. Talmente imprevedibile come il finale stesso che per una volta lo è di nome e di fatto. “ A SORPRESA “ Il pubblico può apprezzare e riderne di questa pellicola, chissà se allo stesso modo lo possono i personaggi dello spettacolo…. certamente chi è disposto all’autocritica.