Roma. In controtendenza alla nota affermazione di un mirabile politico italiano per il quale con la cultura non si mangia, oggi Eataly e Zètema hanno presentato un protocollo d’intesa tra enogastronomia e musei. Il meccanismo è semplice:

  • i clienti Eataly, presentando uno scontrino di almeno 20 euro, possono usufruire, entro 14 giorni dalla sua emissione e presso uno dei musei appartenenti al Sistema Musei in Comune, di un ingresso ridotto e di uno sconto del 10% nel bookshop interno;
  • i possessori di un biglietto di uno dei musei di cui sopra può, entro 14 giorni dalla sua emissione, presentarsi ad Eataly ed avere uno sconto del 10% su: spesa, corso di cucina, ristorazione.

Un accordo semplice ma efficace: incentivare la cultura per chi già passa da Eataly, mangiare italiano per chi passa tramite i musei di Roma. Non ci scandalizziamo: l’idea di una cultura sacra è dell’Ottocento, prima non esisteva: pertanto è utile riprendere il discorso ante-Ottocento, sia in funzione economica anti-crisi sia come de-mummificazione della cultura. Perché i dati parlano chiaro: poco più di un milione e mezzo di visitatori nei Musei nel 2012, quasi 6 milioni da Eataly. Far girare l’economia per smuovere la cultura: là dove esiste la proprietà dell’entropia diversa da zero esiste vita.