Woody Allen con Penelope Cruz sul set, foto stampa

Woody Allen con Penelope Cruz sul set

Woody Allen prosegue l’operazione nostalgia iniziata con Basta che funzioni e passata attraverso Midnight in Paris. Raccogliere i luoghi comuni più famosi per ripresentarceli come testamento di un’Europa che ormai sta cessando di vivere artisticamente ed intellettualmente, un’Europa che il grande regista polacco ha conosciuto e che vede ormai dissolversi, in uno schiacciamento della cultura capitalistica che alla fine ha fagocitato anche sé stessa.

To Rome with love non è un capolavoro nel senso stretto del termine. Forse in fase di montaggio qualche dettaglio è sfuggito, la storia d’amore risulta, come si dice a Roma, “strascicata” e in alcuni momenti fa perdere l’attenzione. Ma la miscela di attori italiani e stranieri, una splendida e brava Penelope Cruz, hanno reso il discorso del film costellato di tanti episodi dove riflettere. La stretta di mano tra i futuri suoceri Woody Allen e Fabio Armiliato sintetizza il problema dell’integrazione e dei precetti religiosi (nella cultura ebraica chi tocca morti o persone che sono entrate in contatto con morti diventano anch’essi impuri); l’architetto americano interpretato da Alec Baldwin punta il riflettore sul luogo comune di come ci vedono gli americani, ossia ancora fermi agli anni ’50 del Novecento; il ladro d’albergo (Riccardo Scamarcio) sottolinea un momento di divertimento leggero che ricorda i film degli anni del secondo dopoguerra, anche alcuni momenti di Lolita di Kubrick.

Sono tanti, troppi gli spunti di riflessione per un film, che uscirà nelle sale il prossimo 20 Aprile, non accolto molto bene dalla critica, che ha rimarcato la mancanza di originalità: è vero ma altrettanto vero che il metodo di Andy Warhol applicato da Allen, ossia riproporre al pubblico il quotidiano che vive tutti i giorni per riflettere su sé stesso, ha prodotto fin troppa critica ed è un meccanismo sarcastico. Un intero film con grandissimi attori costruito solo su luoghi comuni, un grande esperimento.