Elles di Malgoska Szumowska traccia un ritratto della prostituzione studentesca universitaria, ambientandola nella Parigi dei nostri tempi. La giornalista Anne (Juliette Binoche) indaga questo mondo per scriverne un articolo sulla rivista nella quale lavora, intervistando nell’anonimato due ragazze che, per pagarsi gli studi ed avere una vita più agiata, si prostituiscono via Internet.

Un’indagine sociale che voleva staccarsi dal femminismo ed invece ne rimane invischiato. La regista voleva solo rappresentare in maniera scientifica e plurale nei punti di vista una realtà poco nota o alla quale non si presta attenzione. Una realtà che vive sottotraccia. Esperimento non riuscito. Lacunosa l’analisi, forse la parte migliore è il quadro familiare di Anne, dove si possono intuire le ragioni di determinati comportamenti. Latente è invece la motivazione che spinge queste ragazze a prostituirsi. Non basta dire: per una vita migliore; per il lusso; per la bella casa. Questi sono gli obiettivi che si vogliono raggiungere ma perché sono stati scelti proprio questi? Perché l’ostentazione è necessaria? Perché i soldi vengono raccolti dalle prestazioni in quanto tali, senza storie che portino queste donne a diventare ad esempio imprenditrici? L’indagine senza giudizio è utile quando si propone un quadro dinamico di dinamiche sociali, non sterili fotografie.

Le due ragazze intervistate, Charlotte e Alicja, sono ben interpretate da Anais Demoustier e Joanna Kulig, le quali si possono ammirare in tutta la loro bellezza. Assolutamente da dimenticare l’uso del 2° movimento della 7a sinfonia di Beethoven, un autentico spreco.

Una scena del film con Joanna Kulig, foto stampa

Una scena del film con Joanna Kulig, foto stampa