Giangiacomo Rocco di Torrepadula è tra i vincitori del premio NEW POST PHOTOGRAPHY con l’installazione YOLO che sarà esposta alla prossima edizione di MIA Fair, di scena al Superstudio Maxi dal 28 aprile al 1 maggio.
20/10/2014, Chicago. 8 poliziotti fermano Laquan McDonald, un afro-americano di 17 anni, e lo uccidono con 16 spari in 15 secondi.
Il video ripreso da un auto della polizia è terrificante. Mostra il ragazzo che sta camminando da solo in un’area di parcheggio con un coltello nella sua mano. 8 poliziotti arrivano sulla scena. Uno di loro esce dall’auto e spara 16 colpi al ragazzo.
E’ difficile capire come sia possibile che 8 poliziotti armati non trovino altra maniera di fermare un ragazzo che sparargli. E ancora di più: perché 16 volte?
L’artwork YOLO è il secondo progetto della ricerca artistica di Giangiacomo Rocco di Torrepadula (GG) “Blind Sight“, dedicata a svelare i meccanismi del pregiudizio razziale attraverso una presa di coscienza personale innescata dall’arte e dalla fotografia.
L’autore chiede a un campione mondiale di tiro di riproporre quell’orrore sparando a una lastra di metallo, stessa arma e distanza, stessa disposizione dei colpi.
L’immagine drammatica della lastra straziata viene sovrapposta alla numerazione autoptica dei colpi.
Posto sotto alla fotografia una immagine con tutti i referti sovrapposti della autopsia, una estraniante cacofonia figurativa di caratteri. Ai lati, due immagini raffiguranti il testo pronunciato dalla giuria che condannò Jason Van Dyke (il poliziotto che sparò): riconoscendogli un’aggravante per ciascuno dei 16 colpi sparati, in modo clamoroso la giuria ripetè la stessa formula 16 volte, una per ciascuno dei colpi. We the jury find the defendant Jason Van Dyke guilty of aggravated battery with a firearm first shot…We the jury find the defendant Jason Van Dyke guilty of aggravated battery with a firearm second shot …. We the jury find the defendant Jason Van Dyke guilty of aggravated battery with a firearm third shot…..
Giangiacomo Rocco di Torrepadula
Giangiacomo Rocco di Torrepadula (nato a Napoli, 1966) è un artista visuale e un fotografo. Il suo lavoro si focalizza principalmente sui temi dell’odio e del pregiudizio, in particolare razziale.
Prima di diventare un artista, Giangiacomo è stato uno startupper seriale nell’ambito della salute digitale. Ha vissuto diversi anni a San Francisco, dove ha potuto vedere dal di dentro alcuni dei casi più noti che hanno dato vigore al movimento BlackLivesMatter.
E’ stata un’esperienza scioccante, che lo ha condotto ad investigare questi problemi, non solo sotto un profilo storico e sociologico, ma anche dal punto di vista delle neuroscienze, approccio inedito che sta svolgendo a livello internazionale,
Debutta nei primi anni 2000 con due personali a cura di Lanfranco Colombo.
Philippe Daverio lo inserisce in “13×17:1000 artisti per un’indagine eccentrica sull’arte italiana, Rizzoli (2007).
Il suo progetto di mail art “A postcard for Floyd” lanciato nel 2021 ha visto la partecipazione di più di 300 persone e verrà pubblicato da SKIRA.
E’ rappresentato dalla galleria Paola Sosio Contemporary Art Gallery.