foto di scena dei protagonisti, foto stampa

 

Athos, Porthos e Aramis. Un giovane che aspira a diventare eroe (D’Artagnan). Un cardinale senza scrupoli (Richelieu), un re adolescente (Luigi XIII), un duca spietato (il Duca di Buckingham). E poi, una donna furba e bellissima (Milady deWinter), le sorti della Francia e sullo sfondo il diciassettesimo secolo, con le sue guerre e i complotti di corte. Ci sono tutti i protagonisti del celebre romanzo di Alexandre Dumas: I TRE MOSCHETTIERI.

Al cinema dal 14 ottobre, il film diretto dal regista W. S. Anderson, è una rivisitazione del capolavoro della letteratura francese. Fedele nella trama e originale nelle scelte tecnologiche, la pellicola è interamente girata in 3D, un’innovazione che rende un classico d’altri tempi adatto a una nuova generazione.

La storia è ancora quella del 1844: i Tre Moschettieri, stanchi e disillusi dopo anni di duelli e combattimenti, incontrano un giovane venuto da lontano che sin da bambino ha sentito parlare delle avventure degli spadaccini più famosi del regno e che ora sogna di diventare uno di loro. Insieme i quattro uomini affrontano una pericolosa missione per far luce sul complotto che minaccia la Corona, e insieme salvano l’onore del re e il destino dell’Europa.

Gli attori: Logan Lerman (D’Artagnan), Milla Jovovich (Milady de Winter), Metthew Macfadyen (Athos), Ray Stevenson (Porthos), Luke Evans (Aramis), Orlando Bloom (Duca di Buckingham), Christoph Waltz (Cardinale Richelieu), Freddie Fox (Re Luigi XIII), sono i protagonisti di un film corale che mette in scena i grandi temi universali dell’amicizia dell’amore e della lealtà, quali valori fondanti di un’epoca ormai lontana. Tutti perfettamente accordati da una sceneggiatura impeccabile, i protagonisti interpretano perfettamente il ruolo assegnatogli, sperimentando personaggi nuovi: credibile la prova di Orlando Bloom nei panni del cattivo, così come Milla Jovovich attraente seduttrice e all’occorrenza abile spadaccina. Convincente anche il giovane Logan Lerman, che proprio come il protagonista del romanzo compie un percorso di formazione: ragazzo di campagna presuntuoso e inesperto all’inizio della narrazione, uomo coraggioso e capace di gesti eroici nel finale.

Un film che vuole dare la sua versione di una tra le storie più amate del cinema e della televisione mondiale, e nonostante la bravura di attori e addetti ai lavori, non riesce a essere unico nel suo genere, ma rimane solo un bel viaggio nel tempo. Sicuramente il merito più grande del regista e dello staff tecnico è quello di aver scelto il 3D, che conferisce alla pellicola una sfumatura realistica che invece tende a perdersi nei film in costume. E così come hanno immaginato migliaia di lettori scorrendo tra le righe del libro, lo spettatore partecipa in prima persona a tutti i duelli, e con un salto nello schermo è magicamente catapultato nella Francia del 1600.