I casi di cronaca sono i film più facili da realizzare. Eppure Devil’s knot ha mancato l’obiettivo. La storia risulta sfilacciata, piena di luoghi comuni: la prima impressione è che sia una denuncia su un’America provinciale ma alla fine il risultato è deludente.
Tre bambini vengono rapiti ed uccisi nei boschi del Tennessee. La madre vuole che si trovino i colpevoli. Quest’ultimi lottano contro una comunità che li vuole condannati. Questo meccanismo è molto interessante, profondo, tocca le corde della socialità umana. Ma il regista, Atom Egoyan, questa volta non è riuscito a dipanare con complessità questo tema. Colin Firth è usato poco nel ruolo di Ron Lax, investigatore privato, mentre Reese Whiterspoon interpreta con semplicità ul ruolo della madre di uno dei bambini scomparsi. I passaggi centrali della storia sono trattati con sufficienza, quasi buttati via: forse in pochi credevano nella storia, tratta da un libro, oppure la ritenevano sufficiente in quanto tale da rappresentare per ottenere successo. Invece per realizzare un buon film serve sempre attenzione ai dettagli e un messaggio da consegnare.