Locandina del film, foto stampa

Locandina del film, foto stampa

Jackie vuol descrivere l’assassinio del presidente americano John F. Kennedy dal punto di vista della moglie, Jacqueline Bouvier, nota come Jackie Kennedy.

L’impostazione della trama è semplice: un’intervista tramite la quale lei racconta gli istanti, lunghi come l’eternità, dell’episodio di Dallas unita alla descrizione delle sfaccettature della personalità della discussa First Lady.
L’intento nobile non riesce a raggiungere il risultato. L’impostazione molto forte di primissimi piani non possiede la giusta dinamicità per un racconto che, nel corso degli anni, abbiamo ascoltato e visto in molte forme, soprattutto quelle dei documentari, tali per cui la storia non riesce ad essere nuova.
Ma analizzando il tutto con la visione di un pubblico digiuno della storia, rimane la perplessità di voler sfacciatamente dare una versione della storia a senso unico, da un punto di vista, quello di Jackie, che se non viene ben spiegato non può essere compreso.
Di fatto, vanificando la recitazione di Natalie Portman, viene trasmesso il messaggio: “Jackie non era quella persona descritta da tutti”. Ma se non viene spiegato in cosa consisteva questa descrizione, nessuno potrò apprezzare la storia.